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Città della Pieve


Città della Pieve è una città dell’Umbria situata su un colle a 508 m. s.l.m. dominante la Valdichiana e il Lago Trasimeno, al confine tra Umbria e Toscana. La città presenta una delle più ariose visuali dell’Italia centrale: a Sud, il Monte Cimino; a Sud-Est, il Peglia e i Monti Sibillini; a Est, il Montarale, la Valle del Nestore e il Subasio; a Nord, i colli che coronano il Trasimeno e oltre la Valdichiana, il Pratomagno; a Ovest, l’Amiata e più vicino, il Cetona. Vengono alla mente i paesaggi ideati dal più grande figlio di questa città, Pietro Vannucci detto “Il Perugino”, dove compare il Lago Trasimeno e in lontananza la Valdichiana. Ovviamente, come pittore “ideale”, il Vannucci non rappresenta angolazioni reali, ma è evidente l’ispirazione agli elementi naturali dell’ambiente nativo.
La città presenta il tipico aspetto di centro di confine, nel quale si fondono in modo originale elementi culturali umbri, toscani e laziali. Protetti dalla torre civica e circondate dalle rosse mura erette all'inizio del XII secolo per proteggersi dai nemici, sorgono numerosi edifici civili e religiosi. Il più antico è certamente la Rocca: un bellissimo esempio di architettura medievale voluta dalla città di Perugia alla metà del '300 quando conquistò Città della Pieve. La chiesa di Santa Maria dei Bianchi, già oratorio dei Disciplinati, conserva uno dei maggiori capolavori di Pietro Vannucci detto il Perugino, l’affresco raffigurante "L'adorazione dei Magi". Palazzo della Corgna è la più importante tra le dimore signorili di Città della Pieve e deve la sua edificazione alla volontà di Ascanio della Corgna di dare lustro al Governatorato. Edificato al centro del paese, di fronte alla Cattedrale, l’edificio rispecchia le fortune politiche ed economiche legate alla famiglia. L’appuntamento più importante è sicuramente Il palio dei terzieri. Oggi i Terzieri rievocano le antiche Cacce del Toro, una sorta di corride con l’uso di lance che si eseguivano al tempo del Perugino (secc. XV-XVI), sfidandosi al tiro dell'arco, su sagome di toro chianino, collocate su una pedana mobile. La gara è preceduta da un corteo storico di circa settecento figuranti in costume rinascimentale: un vero omaggio al più grande figlio di Città della Pieve, Pietro Perugino.